Non ho soldi per pagare le bollette

Se non hai pagato le utenze domestiche di acqua, luce e gas è probabile che adesso temi che la società fornitrice possa aggredirti il conto corrente, la pensione, lo stipendio o altro. Hai già ricevuto, magari, la chiamata di qualche società di recupero crediti che ti ha minacciato di iscrivere il tuo nominativo in Crif se non paghi il tuo debito. Ma è davvero così? Il debito derivante dal mancato pagamento delle bollette va sempre pagato o si prescrive? Adesso ti diciamo tutto quello che devi sapere.

I rischi se non si pagano le bollette

Tralasciando le minacce, le diffide e le comunicazioni che si ricevono dalle società di fornitura o dalle società di recupero crediti da esse incaricate, l’unico rischio reale e concreto, in caso di mancato pagamento delle utenze domestiche (luce, acqua, gas, telefono, ecc), è il distacco dalla fornitura.
In altre parole, la società che ti fornisce il servizio, se non paghi le utenze, staccherà la fornitura.
Più che un rischio, è una certezza ed è anche comprensibile se si pensa che la fornitura di servizio è un contratto che lega una parte a garantire la fornitura di energia (elettrica, acqua o gas) e l’altra a corrispondere quanto pattuito per il consumo.
Se il consumatore non paga i consumi, la società di fornitura del servizio ha tutto il diritto di recedere dal contratto e interrompere la fornitura.
Per il resto, gli altri rischi decantati dalle società di recupero credito e dalle stesse società di servizio sono molto molto molto improbabili o, addirittura in certi casi, non veritieri.

Analizziamo le minacce più frequenti ad uno ad uno e vediamo se sono possibili o meno.

- Pignoramento

La società fornitrice del servizio non può procedere direttamente con il pignoramento per il mancato pagamento delle bollette.
Deve, infatti, prima munirsi di un titolo legale che gli consenta di entrare nel tuo conto corrente, nella tua pensione o nel tuo stipendio. Questo titolo ha il nome di decreto ingiuntivo.
Occorre, dunque, che la società di fornitura del servizio chieda, prima, al Tribunale (o al Giudice di Pace) di emettere contro il debitore un decreto ingiuntivo.
Impossibile dunque che si passi dalla bolletta non pagata a ricevere direttamente il pignoramento.

- Decreto ingiuntivo

Come detto sopra costituisce il titolo che attribuisce la facoltà alla società di fornitura del servizio di potere poi procedere con il pignoramento in conto corrente, della pensione o dello stipendio.
In concreto si tratta di un provvedimento con cui l’autorità giudiziaria impone al debitore di pagare l’intera somma del debito maggiorata delle spese legali.
Questo rischio è direttamente proporzionale all’entità del debito: cioè tanto è maggiore il debito quanto è più alta la probabilità che la società fornitrice del servizio chieda un decreto ingiuntivo.
Pensare infatti che per un debito di 100/200 € la società di fornitura possa richiedere un decreto ingiuntivo è molto molto improbabile.
La cosa cambia se il debito è pari o superiore ai 1.000 €. Si tratta, infatti, di cifre che giustificano l’interesse per la società di fornitura di rientrare del proprio credito.
Quindi, ricapitolando, decreto ingiuntivo possibile rischio ma solo per debiti pari o superiori ai 1.000 € circa.

- Segnalazione CRIF o Centrale rischi

Si tratta di una bufala. Una minaccia non veritiera fatta unicamente per spaventarti e cercare di recuperare il credito.
CRIF o Centrale rischi riguarda, infatti, unicamente le posizioni relative a rapporti bancari e finanziari con banche o istituti finanziari.
Non possono essere segnalati, all’interno di tali Centrali, nominativi per posizioni derivanti da altri tipi di rapporto come quelli di fornitura di energia elettrica, telefono, gas, paytv, ecc..
Analizzati i rischi, capiamo adesso quando i debiti derivanti dal mancato pagamento delle bollette vanno pagati o meno per intervenuta prescrizione.

La prescrizione delle bollette

Piccola premessa: la prescrizione è il meccanismo, previsto dalla legge, in base al quale, una volta decorso un determinato periodo di tempo, il credito non può più essere riscosso con la conseguenza che il debitore si libera, senza neanche pagarlo, definitivamente dal proprio debito.
La prescrizione delle bollette, fino a pochi anni fa, era di 5 anni.
Questo significava che se, ad esempio, non avevi pagato una bolletta che scadeva ad aprile 2012 e non avevi ricevuto lettere raccomandate che ti sollecitavano il pagamento, da maggio 2017 eri libero dal tuo debito perché la società di fornitura non poteva più richiederti il pagamento di quella bolletta.

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Cosa fare se non si riesce a pagare le bollette?

Innanzitutto, se il cliente non riesce a pagare la bolletta nei tempi indicati, il suo fornitore è tenuto a inviare un'altra comunicazione per richiedere il pagamento. L'invio non è affatto immediato (a differenza di cosa pensano in molti); tutt'altro: avviene dopo qualche giorno dalla data di scadenza.

Chi mi può aiutare a pagare le bollette?

Gli aiuti per sostenere chi è in difficoltà nei pagamenti di bollette di luce e gas prevedono i cosiddetti bonus sociali che sono bonus luce e gas per disagio economico e bonus luce per disagio fisico, a condizione di avere apposito certificato rilasciato dall'Asl.

Quante bollette non pagate staccano la luce?

Il numero di bollette non pagate non è l'elemento su cui si basa il fornitore. Anzi, il gestore può procedere con il distacco luce anche dopo una sola bolletta non pagata. Ciò che è importante per l'azienda al fine di staccare l'energia di casa è il periodo che trascorre dal termine di pagamento.

Cosa succede se non pago recupero crediti bollette?

In caso di azione giudiziaria il recupero segue il normale iter previsto dal codice di procedura civile per la procedura monitoria. Nel caso in cui il debitore non paghi a seguito della notifica del decreto ingiuntivo con tutta probabilità il gestore procederà al pignoramento dei beni del cliente moroso.